Orica-Scott, Albasini fiducioso per Bergen: “Penso di essere pronto”

Rientrato dalla trasferta canadese dove ha potuto testare la sua condizione, Michael Albasini si presenta al via della Coppa Agostoni e della Coppa Bernocchi con la maglia della nazionale svizzera. Concentrato sul Mondiale di Bergen 2017 lo svizzero vuole sfruttare queste corse per rifinire la sua preparazione e per raggiungere uno stato di forma ottimale per poter coltivare il sogno iridato. Nessun obiettivo dunque alla vigilia di corse che invece sono molto adatte alle sue caratteristiche di uomo veloce, ma resistente. Anche se chiaramente, una volta in sella, se dovesse sentire la gamba giusta, non si tirerà certo indietro.

“L’idea era quella di fare ancora qualche gara prima del Mondiale dopo la trasferta in Canada. Sarà difficile essere protagonista in questi due giorni – ha esordito in esclusiva ai microfoni di SpazioCiclismo – devo vedere come risponde la gamba visto che sono atterrato ieri dal Canada dopo un volo notturno ed è difficile dire prima come andrò. Durante la corsa scoprirò come sto e poi vedo cosa posso fare“.

Evidentemente la sua testa è focalizzata sui Campionati del Mondo, una prova nella quale non ha mai brillato, ma che in questa stagione ha preparato a dovere e durante la quale potrà contare su solidi compagni di squadra: “Si corre sempre per far bene e vincere, poi vediamo cosa succederà al mondiale. Mi sono sentito bene in Canada e dopo queste corse ci sono ancora un paio di allenamenti: penso di essere pronto“.

Classe 1980, il corridore elvetico è ancora l’uomo più rappresentativo del suo movimento, dopo una lunga carriera vissuta un po’ all’ombra di Fabian Cancellara, al quale si è spesso dovuto allinera nelle prove iridate. Ora l’uomo di riferimento è lui, anche se non perde occasione per elogiare anche i suoi compagni di avventura: “Non ho tutta le responsabilità della Svizzera sulle mie spalle perché ci sono altri corridori molto validi come Silvan Dillier, che ha vinto una tappa al Giro d’Italia, e Stefan Kung, che va fortissimo e che è arrivato terzo al Tour della Gran Bretagna. Poi ci sono anche ottimi uomini a supporto come Gregory Rast e Michael Schar, che sono i migliori in questo ruolo, quindi vedremo di fare del nostro meglio, anche se non possiamo schierare nove uomini come le nazioni principali”.

Intervista realizzata da Matteo Caimi

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